Quando nel 2013 ho incontrato questo luogo, l’ho voluto mostrare ai miei studenti perché la sua decadenza si svelava come una possibilità di ricostruire qualcosa che ci somigliasse. Racconta così Ilaria Margutti, insegnante e artista, l’inizio dell’esperienza nata nel 2013 a Sansepolcro.
Condotta da rappresentanti dell’Amministrazione Comunale è entrata per la prima volta a Palazzo Muglioni scoprendone le grandi sale dove il fascino e il senso di possibilità emergevano nonostante l’abbandono e l’incuria in cui versava gran parte del palazzo da oltre 25 anni.
Palazzo Muglioni accompagna la storia della Città di Sansepolcro dal 1536, allora dimora nobiliare. L’ultima nobildonna che ha abitato in questo palazzo, Minerva Muglioni, vi teneva salotti culturali. Una parte dell’edificio è stata la prima sede della Buitoni, azienda che costituisce ancora oggi – pur con un marchio diverso – uno degli assi portanti dell’economia locale. Successivamente il palazzo è diventato Caserma dei Carabinieri e, a fine anni ’80, è stato adattato a succursale scolastica; poi un lungo silenzio.
Nel recupero che è stato condotto negli anni e che ha restituito alla città oltre mille metri quadrati di spazio pubblico, le stanze hanno mantenuto quel fascino capace ancora di raccontare le storie stratificate tra le sale di questo antico palazzo. Il processo di recupero – condotto grazie all’organizzazione che l’Associazione si è data, coinvolgendo numerosi stakeholder locali e nazionali – si è accompagnato ad un processo che ha coinvolto inizialmente gli studenti e poi ha abbracciato tutta la cittadinanza, in un dialogo intergenerazionale che ha fatto emergere le domande essenziali per le Aree interne del paese ma oggi urgenti per tutti i territori. Chi abiterà questi luoghi tra cinque anni, che desideri avranno e che lavori faranno le persone che abiteranno qui? Nel porre e nel condividere queste domande, CasermArcheologica oggi, a distanza di quasi dieci anni è uno dei punti di riferimento per il proprio territorio. E’ un centro culturale inclusivo che propone residenze e mostre durante tutto l’anno accompagnate da dialoghi e attività laboratoriali grazie alle quali i linguaggi artistici diventano strumenti espressivi, di scoperta del sè, di orientamento, di socializzazione e capacitazione.
CasermArcheologica promuove con il Comune di Sansepolcro e una rete di realtà locali modelli di turismo responsabile con il progetto del Museo Diffuso di Sansepolcro; lo spazio è anche un coworking per giovani professionisti – trovano infatti spazio delle sale di Caserma uno studio musicale e altri studi professionali. Il gruppo di lavoro ha maturato una solida esperienza in ambito di innovazione sociale accompagnando Amministrazioni pubbliche in progetti complessi – CasermArcheologica ha infatti redatto e oggi coordina uno dei progetti vincitori del Bando Borghi con i Comuni della Valtiberina di Badia Tedalda e Pieve Santo Stefano.
Il lavoro di CasermArcheologica agisce sulle direttrici cultura e lavoro, in un flusso continuo di dialoghi, collaborazioni, interazioni tra esperienze e competenze artistiche, artigianali, realtà economiche del proprio territorio, Istituzioni pubbliche e private, in un continuo lavoro di reti lunghe e corte, dalla prossimità alla dimensione nazionale e internazionale che permettono di sviluppare nel territorio progetti di lungo corso come le esperienze di formazione che più volte all’anno vedono a Sansepolcro partecipanti dall’Italia e dall’Europa per attività di formazione o come il recente progetto tra Arte e Artigianato che indaga le possibili e concrete possibilità date dalla collaborazione tra artisti e artiste con artigiani e artigiane locali.
CasermArcheologica, insieme a tante altre storie di rigenerazione urbana in Italia, mostra che esistono almeno due generazioni di persone che hanno desiderio e capacità per ripartire dal patrimonio artistico trascurato e dal capitale umano, per creare valore intorno ai beni. È un processo di crescita progressiva, progetto per progetto, stanza per stanza, in una continua ricerca di senso, condivisa con la comunità.
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