Nel 2020 l’e-commerce di prodotto in Italia ha registrato una crescita del +45% raggiungendo una penetrazione sul totale acquisti retail del 9%. Anche se nel 2021 l‘e-commerce è tornato a crescere con un ritmo simile a quello pre-pandemia, gli acquisti di prodotti sono continuati ad aumentare, seppure con un tasso più contenuto (+18%) rispetto a quello del 2020 e hanno toccato i 30,5 miliardi di euro. Anche gli acquisti di servizi, dopo la forte crisi del 2020, hanno segnato una ripresa (+36%) raggiungendo gli 8,9 miliardi di euro (Osservatorio e-commerce Business to consumer della School of Management del Politecnico di Milano).
Di pari passo, nel terzo trimestre del 2021 il mercato degli investimenti immobiliari non residenziali in Italia ha fatto segnare un balzo in avanti del 16% rispetto allo stesso periodo di un anno prima, con la logistica a fare da padrona con 1,5 miliardi di investimento nel 2021 e il settore del retail in difficoltà, con un calo del 40% di transazioni nel terzo trimestre rispetto al 2020 (Fonte: Ufficio studi CBRE).
La crescita dell’e-commerce e i cambiamenti nei comportamenti di acquisto dei consumatori, dunque, sono stati accelerati dalla pandemia di Covid-19 e il consolidamento di questa tendenza sta producendo, dal punto di vista non solo occupazionale, ma anche territoriale, dei disequilibri e delle criticità: nelle aree urbane si acuisce il fenomeno della desertificazione commerciale, i centri e i parchi commerciali, le grandi superfici di vendita entrano in crisi e nel settore degli investimenti immobiliari vige un certo attendismo, i flussi di traffico si modificano e impattano sulle infrastrutture e la qualità dell’aria, non si arresta il consumo di suolo, si evidenziano nuove necessità per i lavoratori del comparto che non trovano risposta nelle aree di insediamento dei magazzini (residenza, servizi).
Dal punto di vista della pianificazione delle infrastrutture, in particolar modo per la logistica a servizio dell’e-commerce, infatti, un vuoto normativo ne rende difficile il governo territoriale, ammettendone l’insediamento in aree produttive piuttosto che commerciali, frutto di percorsi di pianificazione orientati più al soddisfacimento delle esigenze della produzione e della manifattura, con logiche datate, anziché a quelle della filiera della distribuzione commerciale. Andando a incidere, nei fatti, anche sulla concorrenza fra commercio in sede fissa e filiera del commercio online, a favore di quest’ultima.
Il fenomeno è sotto gli occhi di tutti, sebbene non vi sia, a livello nazionale, un osservatorio che lo registri, con specifica attenzione alle questioni urbanistiche e di pianificazione. Anche la recente approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, il 4 novembre scorso, del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza non contempla il problema del governo degli insediamenti logistici a servizio della distribuzione commerciale, nell’attesa che tale questione sia affrontata, nella revisione dell’articolato delle leggi urbanistiche vigenti nel nostro Paese – legge nazionale e leggi regionali – che ancora stenta a definirsi.
In questo quadro, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, mentre non si focalizza su misure specifiche per il settore commerciale (rimandando per la modernizzazione a più generali politiche della rigenerazione urbana, transizione digitale e green) dedica invece diverse iniziative al rafforzamento e modernizzazione del comparto logistico.
Solo per citare le misure già attivate al momento della stesura di questo contributo, possono evidenziarsi l’avviso pubblico per il Progetto GREEN PORTS – PNRR – Avviso pubblico di manifestazione di interesse per la formulazione di proposte progettuali nell’ambito della componente intermodalità e logistica integrata, pubblicato il 25.08.2021 e il più recente Decreto di approvazione dell’Avviso di consultazione tecnica – Sviluppo logistica per i settori agroalimentari, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo n. 563135 del 28.10.2021 che ha il duplice obiettivo di informare il settore in merito al piano logistico per lo sviluppo di una filiera agroalimentare sostenibile previsto nell’ambito del PNRR e raccogliere osservazioni e proposte dei portatori di interesse, che consentano la costruzione di dispositivi di attuazione efficaci.
Allo stato attuale, dunque, in Italia, la crescita del comparto della logistica a servizio dell’e-commerce sta avvenendo senza alcuna regolamentazione urbanistica basata sulle esigenze della contemporaneità, ma piuttosto su un impianto normativo novecentesco, e il PNRR, con la spinta alla modernizzazione del comparto, influirà notevolmente sul suo sviluppo. Pare necessario e non più procrastinabile, invece, che tale crescita venga accompagnata da un complessivo e trasversale ripensamento in materia urbanistica per rispondere in maniera proattiva ai cambiamenti e alle trasformazioni in corso.
Ulteriori approfondimenti
Osservatorio e-commerce Business to consumer della School of Management del Politecnico di Milano
CBRE: Logistica da record e performace positive per gli investimenti