3 Dicembre, 2024

La pianificazione territoriale nelle ZES: quale direzione?

Tempo di lettura: 6 minuti

Nel 2022 è stato definito l’accordo di partenariato per i fondi regionali 2021-2027 per le ZES. Tali fondi si aggiungono a quelli già stanziati dal PNRR per gli interventi nelle aree ZES (Ministero per il sud, 2022). Il negoziato tra Italia e Commissione europea costituisce un inizio di linee guide per realizzare ulteriori investimenti, destinati soprattutto alla transizione ecologica e digitale, e alla riqualificazione urbana.
Tra gli interventi previsti già dal PNRR per le ZES in Campania sono previsti interventi di riqualificazione urbana nell’area del Porto di Salerno con nuova stazione metropolitana, sistemazione della viabilità, infrastrutture per la mobilità delle merci, piazzali e strade di accesso. Nell’area di Fisciano-San Severino è avviato il rilancio della riqualificazione viabilità, mentre a Battipaglia si mira al potenziamento dell’area della logistica e riqualificazione viabilità, infine a Nola è previsto recupero ambientale dell’area industriale. L’area di Bagnoli è compresa nelle ZES e sono interessate da un nuovo piano di rilancio urbano. Lo studio effettuato da Invitalia nel 2016 mira a conciliare la riqualificazione urbana con le aree destinate alle attività produttive. Tali investimenti sottolineano l’interesse di definire lo spazio urbano in cui avvengono attività economiche ed antropiche, dimostrando che c’è interesse da parte delle istituzioni per un equilibrio territoriale e produttivo.
La rigenerazione urbana nelle ZES è fondamentale per perseguire diversi obiettivi di sostenibilità. Un supporto attuale e concreto per la pianificazione è di unificare gli obiettivi previsti dalle ZES con gli obiettivi SdGs (Agenzia per la coesione territoriale, 2019) per rendere le città più resilienti, efficienti ed inclusive.

Gli obiettivi di sostenibilità che mirano a rendere inclusive e sostenibile le ZES rientrano nei seguenti settori:

  1. Goal 3: Salute e benessere per rendere vivibile le aree nelle e intorno le ZES
  2. Goal 6: Acqua pulita e servizi igienico-sanitari per mantenere un ambiente pulito
  3. Goal 7: Energia pulita e accessibile per attuare la transizione ecologica
  4. Goal 8: Lavoro dignitoso e crescita economica in linea con gli obiettivi delle ZES e del progetto Green Ports
  5. Goal 9: Imprese, innovazione e infrastrutture in line con gli obiettivi delle ZES internazionali
  6. Goal 10: Ridurre le disuguaglianze che possono nascere nello sviluppare alcune aree a discapito di altre
  7. Goal 11: Città e comunità sostenibili per valorizzare il patrimonio naturalistico, ambientale e antropico
  8. Goal 12: Consumo e produzione responsabili legato alle attività produttive nelle ZES
  9. Goal 13: Lotta contro il cambiamento climatico in linea con i principi carbon neutrality

    Molte aree individuate nelle ZES ricadono nei centri urbani e nelle aree costiere. L’esclusione dei cittadini da queste aree rappresenterebbe una perdita per le ZES in termini di valore sociale e capitale delle risorse umane.

La pianificazione territoriale è un ulteriore spunto di analisi per le ZES campane. Le misure di pianificazione territoriali mirano a preservare il tessuto urbano in relazione alle attività produttive che andranno a insediarsi all’interno delle ZES, a regolamentare gli impatti tramite l’individuazione di aree di recupero e di trasformazione, e del rilancio economico territoriale. Le ZES sono costituite con l’obiettivo di incentivare lo sviluppo economico produttivo con l’insediamento delle aziende e imprese, ma con il supporto della pianificazione territoriale per le aree che interagiscono con le ZES si possono promuovere circuiti di valorizzazione del patrimonio culturale del territorio. Il miglioramento delle infrastrutture portuali, come la realizzazione di nuovi spazi per i processi logistici e per il turismo (dedicando aree apposite), come la creazione di spazi verdi nelle ZES, rendono le aree vivibili e fruibili dai cittadini, aggiungendo al valore economico il valore sociale. La pianificazione territoriale è uno strumento necessario per rivalorizzare le linee di costa, riqualificando i waterfront, ridare ai cittadini uno spazio che rientra nelle ZES e per preservare aree urbane da isole di calore.

Le aree limitrofe al porto e retroporto sono al centro di progetti in atto nelle ZES campane (come nel caso di Bagnoli e Salerno), ma è fondamentale individuare misure di pianificazione anche per le aree interne delle ZES di Avellino e Benevento per ridurre l’esclusione sociale dai processi innovativi. La valorizzazione del patrimonio storico, culturale e paesaggistico delle città rientranti nelle ZES deve essere al centro del dibattito del loro rilancio, favorendo l’inserimento di attività commerciali, turistiche e ludico-creative. In tale modo, le ZES possono offrire un contributo reale al miglioramento della qualità della vita dei cittadini, migliorando l’accessibilità ai servizi, nonché migliorando la sicurezza dei luoghi e la loro vivibilità.
Le ZES campane presentano un ulteriore divario nella pianificazione territoriale. Rispetto alle ZES adriatiche e siciliane, hanno avviato progetti per rilanciare le aree portuali delle città e per la valorizzazione del patrimonio culturale, in modo da rendere il porto un punto di riferimento per il Mediterraneo e un importante motore di sviluppo per l’intera regione.
Nel 2022 il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale attraverso la Commissione Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (CIPESS), fornirà risorse a cinque “Accordi Istituzionali di Sviluppo” per CSI, ZES e Territori Interni per promuovere lo sviluppo sostenibile e rafforzare la pianificazione nella zona economica speciale. Le risorse nazionali per la programmazione 2021-2027 della Strategia Nazionale Aree Interne e per l’avvio dei Contratti di sviluppo nelle Zone economiche speciali sono state utilizzate per finanziare il progetto. Inoltre, sono stati finanziati quattro contratti di sviluppo istituzionali già firmati.
Il CIS ‘Dalla Terra dei Fuochi al Giardino d’Europa’ e il CIS ‘Vesuvio-Pompei-Napoli’ sono interventi riguardanti le ZES campane, con particolare attenzione ai territori dei Comuni delle Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, dove la ZES è una delle diverse ZES delle aree portuali nel comune di Torre Annunziata. Gli interventi vengono scelti in base alla loro strategicità in termini di sostenibilità ambientale, impatto sociale e sull’occupazione, creazione di partnership, significatività economica e cantierabilità.
Gli ultimi aggiornamenti sulle risorse messe a disposizione dal governo per sviluppare i territori portuali e le aree interne in cui ricadono le ZES evidenziano la direzione di programmazione sostenibile in cui le ZES saranno coinvolte nei prossimi anni.

Ulteriori approfondimenti 

L’analisi sulle ZES in Campania parte dalla Ricerca  finanziata da fondi regionali nell’ambito PON 2014-2019 dalla Regione Campania nel 2019 “DALLA PROGRAMMAZIONE ALL’ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI.LE BUONE PRATICHE DELLA REGIONE CAMPANIA”  – Le politiche per lo sviluppo in Campania ZES, piano del lavoro, aree di crisi.

La ricerca fa parte di un progetto con 5 università, di cui l’ Università degli Studi del Sannio è capofila, a seguire l’Università degli studi Partneope, Salerno, L’Orientale e Suor Orsola Benincasa.

Articoli correlati

Le ZES: una, nessuna o centomila… che confusione!

Il quadro europeo sulle Zone di Incentivazione si basa sul Codice delle dogane dell’Unione, che fornisce una disciplina unica sulla materia. In questo quadro, le possibilità di modifiche consentite ai singoli Stati hanno, però, portato ad una forte differenziazione delle esperienze europee, in termini sia strutturali, che di obiettivi e di risultato.

Le zone di incentivazione economica: storie di successo in Europa

Le Zone di Incentivazione sono tra i principali strumenti di politica industriale adottati in Europa. Nonostante gli incentivi e le modalità di costituzione siano abbastanza omogenee, esistono grandi differenziali di performance tra le varie aree, con storie di successo che si affiancano a numerosi fallimenti di simili strategie di sviluppo locale.

Il ruolo delle ZES nello scenario del Mediterraneo

La creazione delle ZES in Italia si basa su un criterio fondante di prossimità alle infrastrutture portuali e di conseguente collegamento logistico-funzionale di queste ultime con le aree retroportuali. In questa prospettiva, le ZES permettono di collegare il Mezzogiorno d’Italia al più ampio quadro di sviluppo dei traffici mediterranei in corso e di ritrovata centralità geoeconomica.

La ZES Campania, a che punto siamo?

Dal 2017, l’istituzione delle ZES Campania, come in tutte le regioni del Mezzogiorno, ha seguito un iter lungo e articolato. Dopo una serie di ritardi, la nomina del Commissario e la riforma introdotta col PNRR, le ZES sono oggi pienamente operative, mostrando i primi risultati in termini di localizzazione di nuove imprese e sviluppo delle esistenti.

Le ZES della Campania: il contributo allo sviluppo tra economia e infrastrutture

Le Zone Economiche Speciali, lanciate dalla Regione Campania nel 2018, sono uno strumento tutt’ora in vigore benché ancora in fase di sperimentazione. Mentre negli altri paesi le ZES hanno avuto notevoli effetti positivi, tra cui si annoverano benefici in termini economici nonché produttivi, in Italia data la breve esistenza delle ZES non si è ancora in grado di comprenderne esternalità e prospettive di sviluppo. Sicuramente la macchina che muove lo sviluppo delle ZES è amministrativa, poiché tali aree nascono come zone per incentivare la produttività tramite strumenti di agevolazione fiscale. L’obiettivo di questo articolo è di integrare le ZES non solo come strumenti di governance ma anche con la pianificazione strategica di infrastruttura di trasporti e territoriale, fornendo un quadro conoscitivo sui possibili impatti delle ZES sul territorio, sui possibili investimenti, incentivi fiscali.