In città come Roma, già gravemente compromesse da rincari su affitti e altri prodotti di consumo, le criticità in termini di sicurezza alimentare sono state amplificate da eventi emergenziali, quali la pandemia COVID-19 e la guerra in Ucraina. Gli indici BES (Relazione sugli indicatori del benessere equo e sostenibile del Ministero dell’Economia e delle Finanze) hanno messo in luce come la situazione di precarietà socioeconomica si sia allargata a partire dal 2020. Le problematiche sociali, già presenti da anni, sono emerse soprattutto nel periodo pandemico in tutta la loro fragilità aprendo a nuove fasce di povertà (Roma Capitale/Ferrigni, 2021).
Gli ammortizzatori sociali e le strutture esistenti non sempre hanno risposto sufficientemente ai bisogni di sicurezza alimentare dei cittadini. Nel 2020, la popolazione a rischio povertà risultava aumentata rispetto agli ultimi anni presentando un reddito di 15.000 euro per 41,1% della popolazione (Caritas 2021).
La spesa per generi alimentari e l’accesso a un cibo di qualità sono così risultati fortemente limitati per alcune persone, mentre altre hanno invece avuto la possibilità di riscoprire ricette legate alla tradizione e a prodotti tipici, spesso sostenendo costi più elevati e con accessi indiretti alle catene di approvvigionamento, avvenendo gli scambi per lo più via internet.
Al problema della sicurezza alimentare si unisce da tempo, a Roma, quello dello spreco di cibo. Secondo il documento promotore della recente Food Policy romana si potrebbero “recuperare e ridistribuire circa 29.000 tonnellate di cibo all’anno” (Lands e Terra, 2021 p. 26) con frutta e verdura che risultano essere tra i cibi più sprecati non solo a Roma, ma anche in altre parti del mondo (FAO, 2019).
Affrontare i bisogni di sicurezza alimentare e la lotta allo spreco in un’ottica di circolarità economico-sociale è divenuto quindi inscindibilmente parte di un unico problema poiché la soluzione di uno può e deve rappresentare una risorsa per l’altro.
In mancanza di reti istituzionali che solo recentemente hanno compreso il bisogno di creare network territoriali e multisettoriali sotto una governance coordinata mettendo il tema del cibo al centro dell’agenda urbana, sono nel frattempo sorte numerose reti alimentari alternative di associazioni e cittadini che hanno puntato su approcci partecipativi per raggiungere chi è in condizioni di vulnerabilità e a rischio di marginalità sociale. Questo approccio “dal basso”, promosso anche in ambito internazionale, invita ad azioni che puntino a ridurre lo spreco alimentare e l’inquinamento ambientale anche attraverso lo sviluppo di organizzazioni commerciali, solidaristiche e di comunità che impieghino e riciclino prodotti che andrebbero nei rifiuti.
All’Agenda 2030 e al Patto di Milano si è ispirata l’azione di RefoodGees, un’Associazione inizialmente di volontariato che collabora da anni con la direzione del Nuovo Mercato Esquilino di Roma, il mercato più multietnico della capitale e che ha aggregato sin da subito molti giovani, ma anche i rifugiati e migranti. Chi partecipa alle attività di RefoodGees crede che alimentarsi in modo sostenibile limitando al massimo gli sprechi debba essere un obiettivo dell’intera comunità urbana.
Recentemente l’Associazione ha ampliato il suo iniziale impegno con un progetto già sperimentato durante l’emergenza COVID-19: soddisfare parte del bisogno alimentare attraverso una consegna dell’invenduto “porta a porta”. Nasce così RecuperiAmo, progetto iniziato proprio nel mese di ottobre di quest’anno. Lo studio di questo progetto ha tenuto conto di diversi modelli economici di riferimento: quello dell’economy of care con i principi solidaristici applicati al caso concreto (Narciso, 2022); quelli della Strategia Nazionale di Economia Circolare (MITE, 2021) e di quella europea Farm to Fork.
“RecuperiAmo” è un progetto di RefoodGees frutto dell’Alleanza con il Nuovo Mercato Esquilino: l’obiettivo è il porta a porta contro sprechi e insicurezza alimentare. Ogni sabato, come oramai da cinque anni, l’Associazione RefoodGees porta avanti il progetto RomaSalvaCibo raccogliendo le eccedenze agro-alimentari rimaste invendute sui banchi del Nuovo Mercato Esquilino, ridistribuendole gratuitamente a tutti coloro che si mettono in fila davanti a un grande banco allestito all’esterno del mercato. In questo stesso spazio urbano vengono inoltre ospitati e organizzati eventi musicali e attività laboratoriali per bambini e adulti al fine di promuovere occasioni di socializzazione e divulgare i valori della solidarietà, dell’inclusione e del non spreco. L’esperienza di ReFoodGees ha dimostrato l’importanza di tenere vitali realtà come quelle dei mercati urbani al fine di rafforzare le relazioni sociali e di vicinato fondamentali per superare l’isolamento e per soddisfare i bisogni primari di prossimità.
È stato quindi necessario ripensare in modo creativo a un altro modo che conciliasse relazioni umane e sicurezza alimentare, con un occhio sempre vigile per evitare gli sprechi. Per far fronte all’emergenza alimentare, acuitasi durante la pandemia, era nata la rete solidale Portici Aperti, che ha censito i casi di maggior fragilità nel rione Esquilino a cui ha assicurato derrate alimentari in un grave momento emergenziale come il periodo pandemico. L’Organizzazione ReFoodGees è stata parte attiva di questa rete e ha avuto il compito di fornire frutta e verdure fresche. Da questa esperienza si sviluppa l’attuale progetto di RefoodGees “RecuperiAmo”, un appuntamento settimanale di recupero e consegna gratuita porta a porta di cassette di frutta, verdura e pane a persone e famiglie con particolari vulnerabilità, segnalate dai servizi sociali del quartiere in base a condizioni di marginalità (economica, sociale, fisica di vario tipo)
Per svolgere questo compito RefoodGees ha coinvolto i commercianti del Nuovo Mercato Esquilino, che continuano a donare l’eccedenza dei loro prodotti e i rifugiati/migranti che collaborano da tempo con RefoodGees. Alle attività di consegna dell’invenduto alle famiglie si è unita anche un’attività di sensibilizzazione nelle scuole con laboratori sul riciclo, momenti di confronto sui temi dello spreco e della sicurezza alimentare con l’obiettivo di sviluppare un pensiero consapevole e critico nelle nuove generazioni.
Un’attività di studio e ricerca è stata affiancata al progetto al fine di elaborare i dati raccolti sull’impatto sociale, economico e ambientale delle azioni di “RecuperiAmo” per un’analisi e condivisione delle migliori pratiche con altri attori urbani impegnati in analoghe iniziative.
Alcune foto dell’inizio del Progetto “RecuperiAmo” il 21 ottobre 2023 presso il Nuovo Mercato Esquilino.
Il problema della lotta allo spreco e all’insicurezza alimentare è stato affrontato da diverse associazioni solidaristiche a Roma che hanno combattuto queste problematiche anche in contesti emergenziali con l’obiettivo di promuovere azioni virtuose soprattutto a favore della comunità cittadina più vulnerabile. L’evoluzione del percorso di ReFoodGees mostra infatti come alleanze strategiche come quella con il Nuovo Mercato Esquilino abbiano contribuito a impostare una piattaforma che mette al centro il cibo nelle sue varie forme, stimolando una catena circolare rigenerativa che promuove il diritto di tutti ad alimentarsi e la lotta contro gli sprechi di cibo.
Un recente incontro internazionale promosso a Roma da Climavore (27-29 ottobre 2023), a cui RefoodGees ha partecipato, ha condiviso la necessità di “nutrire” le filiere agroalimentari di oggi di maggiori contenuti culturali e creativi attraverso azioni con attori multisettoriali in una vera ottica di economia circolare.
“RecuperiAmo” affronta in modo nuovo il tema dell’accesso al cibo: un’attività di recupero delle eccedenze dei mercati urbani si trasforma in una catena di distribuzione porta a porta con uno spirito di servizio per la comunità. Si contribuisce così a un cambiamento della cultura del cibo partendo dal Nuovo Mercato Esquilino, quartiere dalle molte complessità e con un’importante presenza multietnica.
Le azioni di RefoodGees con “RecuperiAmo” sono in appoggio allo sviluppo delle buone pratiche di miglioramento delle politiche e delle filiere urbane del cibo a Roma. Tale impegno dovrà trovare sempre maggiore voce a livello istituzionale in una prospettiva di governance aperta a conoscere, coordinare e valorizzare queste esperienze.
Ulteriori approfondimenti
Narciso, A. (2022). Turning ‘Food to Be Wasted’ into Food Security and Multi-ethnic Integration: In: Calabrò, F., Della Spina, L., Piñeira Mantiñán, M.J. (eds) New Metropolitan Perspectives. NMP 2022. Lecture Notes in Networks and Systems, vol 482. Springer, Cham. https://doi.org/10.1007/978-3-031-06825-6_139
Roma Capitale (a cura di) Luca Ferrigni. Le nuove Povertà nel territorio di Roma Capitale. Aracne Edizioni, Roma (2021)
Regolamento del Consiglio del cibo di Roma Capitale https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/DAC_68_2023.pdf
NOTE
Si ringraziano in particolare Viola De Andrade e Vito Cristella di RefoodGees per il supporto dato e per l’utilizzo del materiale fotografico ai soli fini di questa pubblicazione.
Il Progetto “RecuperiAmo” è finanziato dalla Fondazione Haiku Lugano.