23 Novembre, 2024

Il PNRR per il socio-sanitario: le riforme previste

Tempo di lettura: 4 minuti

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è lo strumento che è stato costruito in Europa per ripartire dopo una tragedia che ha messo in ginocchio tutti gli ambiti della vita quotidiana, tra cui i servizi sanitari. Con la pandemia si è infatti reso evidente il fatto che lo stato di salute di un Paese governa anche gli altri ambiti del quotidiano: il lavoro, l’economia, il diritto, ecc. 

In particolare, il PNRR dell’Italia prevede 6 Missioni di cui la quinta, con una dotazione di 16,92 miliardi di euro, il 9% della dotazione finanziaria complessiva, è dedicata all’inclusione (disabilità, non autosufficienza e marginalità sociale) e la sesta, con una dotazione di 15,62 miliardi di euro, l’8% del totale, è per la salute e la sanità territoriale.

Entrambe le Missioni del PNRR prevedono riforme che impattano sulle strutture sanitarie ma che sono anche correlate a molte delle voci di spesa che gli enti locali affrontano nel settore sociale e socio-sanitario (es. non autosufficienza, disabilità, ecc.). 

La Missione 5 per la coesione e l’inclusione presenta, all’interno della Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”, due riforme sul socio-sanitario, la 1.1 “Legge quadro per le disabilità” e la 1.2 “Sistema degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti”.

Nel primo caso, si prevede la realizzazione di una riforma della normativa sulle disabilità, nell’ottica della promozione dell’autonomia delle persone disabili. Un primo obiettivo è stato raggiunto con l’entrata in vigore il 31 Dicembre 2021 della Legge 22 dicembre 2021, n. 227, recante “Delega al Governo in materia di disabilità”, mentre il successivo traguardo, da realizzare entro il 30 giugno 2024, prevede l’adozione da parte del Governo dei decreti legislativi che attuano le disposizioni previste dalla Legge delega per rafforzare l’autonomia delle persone con disabilità, intervenendo nei seguenti ambiti:

  1. definizione della condizione di disabilità nonché revisione, riordino e semplificazione della normativa di settore; 
  2. accertamento della condizione di disabilità e revisione dei suoi processi valutativi di base;
  3. valutazione multidimensionale della disabilità, realizzazione del progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato; 
  4. informatizzazione dei processi valutativi e di archiviazione; 
  5. riqualificazione dei servizi pubblici in materia di inclusione e accessibilità; 
  6. istituzione di un Garante nazionale delle disabilità; 
  7. potenziamento dell’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Con riferimento invece alla riforma sul sistema degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti, si segnala la Legge n. 33 del 23 marzo 2023 contenente “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane”, un provvedimento che riguarda: 

  • la materia dell’invecchiamento attivo, della promozione dell’inclusione sociale e della prevenzione della fragilità; 
  • la materia dell’assistenza sociale, sanitaria e socio-sanitaria per le persone anziane non autosufficienti; 
  • le politiche per la sostenibilità economica e la flessibilità dei servizi di cura e assistenza a lungo termine per le persone anziane, anche non autosufficienti.

Passando alla Missione 6 “Salute” si segnala, nell’ambito della Componente 1 dedicata alla sanità territoriale, la Riforma “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale” e, nell’ambito della Componente 2 “Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale”, la Riforma “Riorganizzare la rete degli IRCCS”.
Nel primo caso la riforma mette mano in maniera organizzata ai servizi esistenti, a quelli sperimentali e a quelli ipotizzati fornendo degli standard per l’assistenza territoriale ed introducendo modelli organizzativi ed assistenziali nuovi (es. le Case della Comunità); nel secondo caso la riforma prevede la revisione e l’aggiornamento dell’assetto regolamentare degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico e delle politiche di ricerca del Ministero della Salute, con l’obiettivo di rafforzare il rapporto fra ricerca, innovazione e cure. Una riforma che si è resa necessaria perché gli IRCCS rappresentano, insieme ai Policlinici Universitari, il luogo privilegiato della ricerca sanitaria, ma negli anni hanno subito una sorta di allontanamento dal SSN riducendo molto il legame con il resto delle strutture sanitarie per quanto attiene alla ricerca e alla formazione del personale.

Insomma, il PNRR affronta direttamente il tema del socio-sanitario, ma anche in questo caso senza integrazione tra le due parti, con due Missioni distinte, gestite da due Ministeri diversi. Forse, gli interventi e le riforme della Missione 5 e della Missione 6 avrebbero dovuto, per molti aspetti, essere pensate e realizzate in modo integrato, poiché lo stato di salute delle persone è di fatto collegato al loro vissuto quotidiano. E questo è sempre più chiaro proprio dagli effetti/danni che quell’assenza di vissuto quotidiano ha comportato il Covid.

*Il lavoro riflette esclusivamente le opinioni degli autori senza impegnare la responsabilità dell’Istituzione di appartenenza.

Ulteriori approfondimenti

Decreto legislativo 23 dicembre 2022, n. 200, Riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico
Masci F. (2021), P.N.R.R., delega al Governo in materia di disabilità e legge di bilancio 2022: per un paradigma di tutela costituzionale che garantisca la riduzione del “disability divide”
Pesaresi F. (2023), Il DM 77/2022 sull’assistenza sanitaria territoriale. La norma, gli approfondimenti, le valutazioni

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