In Basilicata, nel cuore della dorsale appenninica lucana sorge Stigliano, per qualche tempo primo capoluogo di Regione, oggi comune capofila dell’area interna SNAI Montagna Materana. Una consistente parte del suo centro storico, spopolata e in parte compromessa da diversi eventi calamitosi, è diventata teatro d’azione per l’associazione AppARTEngo e il Festival Internazionale d’arte pubblica, che dal 2017 ha come obiettivo l’attivazione di processo partecipato di rigenerazione urbana e di riuso del proprio patrimonio costruito, convertendolo in un vero laboratorio creativo a cielo aperto. All’associazionismo giovanile, si è aggiunto il contributo di enti pubblici e privati, scuole, accademie, artisti locali, nazionali ed internazionali, avviando nuove forme culturali di partecipazione, confronto, crescita e scambio nelle comunità urbane. Le vie, gli edifici, le piazze, i monumenti diventano il supporto su cui centinaia di artisti da tutto il mondo, si alternano con lo scopo di ri-interpretare la memoria e ri-significare il patrimonio storico-culturale e naturale del piccolo comune lucano.
La ricerca universitaria su campo, condotta nell’ambito del progetto finanziato dal Piano Stralcio R&I 2015-2017 (borsa di dottorato triennale XXXVI ciclo) nel Dipartimento DICEM dell’Università degli Studi della Basilicata, pone al centro delle questioni la tutela dei centri urbani delle aree interne, mediante la sperimentazione di soluzioni architettoniche innovative nell’area Montagna Materana. Per questo, l’Associazione Appartengo collabora nel rilancio della cultura, delle arti e della creatività contemporanea come strumenti di rigenerazione urbana, economica e sociale. L’arte pubblica fa da volano ad una nuova comunità, che guardi ad una progettazione urbana coordinata, permettendo alla creatività, all’immaginazione ma anche a giovani studenti e ricercatori universitari, di mostrare la fattibilità di idee legate al rilancio di piccoli paesi, avvicinando futuri tecnici alle necessità reali di questi territori.
Partendo dalle fragilità del centro storico dismesso, le attività di partecipazione condotte hanno generato interventi capillari estesi a più parti del tessuto urbano, permettendo la rigenerazione di aree residuali, la bonifica di aree verdi dismesse, la realizzazione di parchi tematici culturali, il completamento di percorsi storici ed il recupero puntale di interi immobili pubblici e privati. Per mezzo dell’arte, e della rappresentazione storico-artistica di scene e memorie, la comunità inizia a riconoscersi e sentirsi parte di un processo rigenerativo, scaturendo sentimenti nobili, come l’accoglienza e l’ospitalità.
Con questi propositi, insieme all’impegno fattivo dell’amministrazione comunale sono stati individuati alcuni immobili da recuperare e rifunzionalizzare, per la creazione di case per artisti, una realtà stabile a lungo termine, luogo di confronto e virtuoso scambio di idee e creatività. Questi passi dimostrano la volontà di una intera comunità che con coraggio affida il proprio futuro alle giovani generazioni che adoperando i loro nuovi linguaggi comunicativi tentano di risiginificare la propria storia aggiungendo pagine nuove di un piccolo paesino tanto piccolo quanto dinamico e propulsivo.
Non solo, un evento nato da una piccola sperimentazione locale ha generato curiosità e partecipazione anche nei comuni limitrofi, permettendo alla trasversalità dell’arte di dimostrare quanto sia valida la necessità di ragionare in un’ottica di rete e quanto questa sia capace di generare una nuova collettività non solo urbana, ma territoriale. Dall’arte pubblica di strada si è giunti ad una vera cultura urbana condivisa, dalla produzione delle opere all’aumento dell’offerta culturale di nuovi contenitori culturali.
La cultura e le risorse locali entrano in una visionarietà rigenerante di progettazione, in una immaginazione collettiva, carica di suggestioni interne ed esterne, così come auspicato dalla sinergica collaborazione con la ricerca universitaria. Una trasmissione di saperi reciproca, che non porta solo ad una presa di coscienza delle difficoltà reali dei territori, ma permette di volgere lo sguardo e coglierne invece le potenzialità e risorse. Le prime intuizioni, le prime opere, la necessità di esprimersi sono stati componenti indispensabili per stratificare un percorso partito come scommessa e che già a distanza di pochi anni raccoglie adesioni e riconoscimenti su tutto il territorio nazionale e non. L’arte pubblica e collettiva che ogni anno tenta di insinuarsi fra le viuzze antiche di questi piccoli paesini per germogliare sulle superfici di piccole abitazioni hanno fatto si che Stigliano potesse essere riconosciuta come luogo simbolo.
La Montagna Materana, come molti altri contesti interni, sente il bisogno di evidenziare il senso di “appartenenza”, divenendo fucine di idee, laboratori permanenti di creazione e non semplici luoghi dove ospitare eventi o pittoreschi borghi: un progetto culturale maturo, frutto del tempo capace di arricchire culturalmente e umanamente l’intero territorio (Giacomelli, 2022). Una politica urbana improntata sulla cultura non potrà non coinvolgere tutti i circuiti occupazionali legati agli operatori turistici e culturali e tenderà a favorire la domanda turistica e culturale, incentivare il coinvolgimento attivo ed autonomo della comunità e a migliorare l’ecosistema nel quali i settori culturali e creativi operano.
Ulteriori approfondimenti
- Associazione Appartengo ETS https://www.appartengo.com/
- Laera R., Micucci P., Pedone R. (2022) Disseminazione artistica e solidale nel comune di Stigliano (MT). Strategia pilota per rilanciare le aree interne della Montagna Materana. Contributo presentato alla Conferenza nazionale “Le università per le città e i territori. Proposte per l’integrazione tra politiche universitarie e politiche urbane” – Bari, 1-2 dicembre.