Mario Caputo

Esperto di programmazione e valutazione di politiche pubbliche europee e nazionali per la coesione territoriale, collabora sin dalla sua creazione, nel 2003, con Eutalia S.r.l. (già Studiare Sviluppo, società in house del Ministero dell’Economia e delle Finanze). È stato componente del Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici della Regione Basilicata. Per IFEL-Fondazione ANCI è tra gli autori del rapporto annuale “La dimensione territoriale della politica di coesione”. Ha collaborato e insegnato con diverse università pubbliche e private (Roma Tre, Federico II di Napoli, Link Campus University di Roma) sui temi dello sviluppo economico e territoriale.

La chiusura dell’Accordo di Partenariato 2021-2027 tra ritardi e sovrapposizioni PNRR

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Il patrimonio culturale come motore di sviluppo locale: quali opportunità e sfide?

Il patrimonio culturale, se adeguatamente valorizzato, può rappresentare un motore di sviluppo locale. Mettere la cultura al centro di politiche dedicate allo sviluppo significa puntare ad investire sulle specificità locali, sulle potenzialità delle risorse territoriali, sulle conoscenze, le capacità e il capitale sociale allo scopo di stimolare creatività, innovazione e progresso sostenibile. Le potenzialità del patrimonio culturale sono molteplici, come le sfide da affrontare per garantire strategie di valorizzazione lungimiranti ed efficaci.

Una Call per gli Autori

La rivista è aperta a coloro che ritengono di avere un contributo da offrire al dibattito. La collaborazione avviene promuovendo articoli di carattere puntuale e/o gruppi di articoli coordinati su un tema. I contributi hanno una lunghezza compresa tra quattro e seimila caratteri. Per ogni richiesta di approfondimento: info@dite-aisre.it

Dalla rigenerazione alla rimilitarizzazione delle ex caserme dismesse. Il caso della Caserma Trieste a Casarsa della Delizia

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I vantaggi economici e sociali del reinsediamento manifatturiero nelle aree urbane

Il reinsediamento manifatturiero nelle aree urbane è da anni oggetto di riflessione e costruzione di politiche pubbliche in diverse metropoli globali. L’insediamento e la crescita di imprese nel campo della manifattura digitale e del nuovo artigianato sono perseguiti allo scopo di contribuire al rilancio del ceto medio correlato a nuovi processi di rigenerazione. Tale tematica chiama in causa il rapporto fra aree urbane e territori produttivi che nel caso di Milano suggerisce nuove forme di divisione del lavoro fra il capoluogo lombardo e il Made in Italy su scala nazionale.