Rocco Vincenzo Santandrea

Fondazione Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali (IPRES), Responsabile area di ricerca “Analisi e valutazione delle politiche pubbliche”. Laureato nell’Università Luigi Bocconi di Milano, MSC in Urban and Regional Planning Studies presso la London School of Economics and Political Science. Componente del Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana di Scienze Regionali dal 1995 al 1998.

Ecosistema innovativo e territorio in Puglia

Le start up innovative, con la loro ormai storia decennale, costituiscono una componente importante per la creazione di un ecosistema innovativo (in particolare per il settore high tech) e per una maggiore dinamicità dello sviluppo territoriale. Nel periodo di programmazione 2014-2020, la Puglia ha attuato politiche di aiuto a favore di start up innovative, grandi imprese e PMI che hanno prodotto effetti differenziati nei sistemi locali del lavoro che compongono il territorio. Partendo dai risultati prodotti dalle politiche per le imprese si delinea una possibile evoluzione delle politiche di sostegno maggiormente orientata allo sviluppo di ecosistemi territoriali connessi.

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Il patrimonio culturale come motore di sviluppo locale: quali opportunità e sfide?

Il patrimonio culturale, se adeguatamente valorizzato, può rappresentare un motore di sviluppo locale. Mettere la cultura al centro di politiche dedicate allo sviluppo significa puntare ad investire sulle specificità locali, sulle potenzialità delle risorse territoriali, sulle conoscenze, le capacità e il capitale sociale allo scopo di stimolare creatività, innovazione e progresso sostenibile. Le potenzialità del patrimonio culturale sono molteplici, come le sfide da affrontare per garantire strategie di valorizzazione lungimiranti ed efficaci.

Una Call per gli Autori

La rivista è aperta a coloro che ritengono di avere un contributo da offrire al dibattito. La collaborazione avviene promuovendo articoli di carattere puntuale e/o gruppi di articoli coordinati su un tema. I contributi hanno una lunghezza compresa tra quattro e seimila caratteri. Per ogni richiesta di approfondimento: info@dite-aisre.it

Dalla rigenerazione alla rimilitarizzazione delle ex caserme dismesse. Il caso della Caserma Trieste a Casarsa della Delizia

La storia dell’ex Caserma Trieste racconta le politiche atte a riscattare quest’area abbandonata per farne un modello utile a realtà simili. Purtroppo, nel quadro geopolitico grandemente mutato, l’importanza del confine nord-orientale italiano assume un nuovo ruolo e la retrocessione dei luoghi ex-militari alle comunità locali è più così certa.

Distanti ma vibranti. La capacità dei luoghi di adattarsi alla perifericità

In anni recenti molti esponenti del mondo accademico e tra i policy makers si sono schierati contro la narrazione dominante che le zone marginali siano destinate ad un inesorabile destino di abbandono e lenta scomparsa. Esistono in realtà alcuni territori, che abbiamo definito ‘vibranti’, capaci di resistere alla tendenza allo spopolamento adattandosi alla loro perifericità. Comprendere quali siano gli elementi esogeni, o quali le risorse endogene su cui hanno fatto perno, diviene un importante fattore di conoscenza per chi ha la responsabilità di proporre strumenti per promuovere la coesione territoriale e ridurre le disparità territoriali.

I vantaggi economici e sociali del reinsediamento manifatturiero nelle aree urbane

Il reinsediamento manifatturiero nelle aree urbane è da anni oggetto di riflessione e costruzione di politiche pubbliche in diverse metropoli globali. L’insediamento e la crescita di imprese nel campo della manifattura digitale e del nuovo artigianato sono perseguiti allo scopo di contribuire al rilancio del ceto medio correlato a nuovi processi di rigenerazione. Tale tematica chiama in causa il rapporto fra aree urbane e territori produttivi che nel caso di Milano suggerisce nuove forme di divisione del lavoro fra il capoluogo lombardo e il Made in Italy su scala nazionale.