24. Rigenerazione e artivismo

(Con)Temporaneo plurale

Il contributo intende fornire alcuni spunti di riflessione sul rapporto tra arte contemporanea e processi di riappropriazione, risignificazione e riattivazione di luoghi e paesaggi. Per orientarsi in un territorio tanto scivoloso si è scelto di seguire due traiettorie. La prima definisce in modo più preciso l’ambito di riferimento, l’artivismo. La seconda lo colloca in una dimensione fisica, ma anche e soprattutto concettuale, il paese. In questa prospettiva la Basilicata offre un punto d’osservazione privilegiato.

ArtePollino. Quando l’arte crea ponti tra generazioni e aree marginali.

Attraverso il progetto ArtePollino Un Altro Sud, il settore pubblico, in Basilicata, si è fatto promotore, nel 2008, di un’iniziativa culturale e artistica in un’area che oggi siamo soliti definire marginale, periferica, un’area interna e quindi lontana dalle dinamiche di sviluppo. Nel 2019 è arrivata a essere parte attiva nella candidatura di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e nel 2022 con il programma ArtePollino2022, tutto dedicato ai cambiamenti climatici.

Arte e forme di creatività collettiva nei piccoli centri della Montagna Materana

A Stigliano, piccolo comune lucano, tra le punte più alte della montagna materana, le arti e la creatività si fanno promotrici di una nuova morfologia sociale e culturale. Sotto la spinta di iniziative giovanili, comunità, giovani studenti, ricercatori e aziende culturali locali, danno vita a strategie progettuali di rigenerazione urbana, economica e sociale. I nuclei storici spesso colpiti da eventi calamitosi, in lento abbandono, si trasformano in teatri di interazione creativa.

TAM – Tower Art Museum. Fare spazio a nuove narrazioni

TAM (Tower Art Museum) è un museo di arte contemporanea in una torre medievale nei Sassi di Matera. TAM è un centro di produzione culturale, dove artisti nazionali e internazionali producono arte dalla contaminazione con il contesto locale. TAM è il ribaltamento di MAT, perché ha l’obiettivo di portare a Matera nuovi contenuti culturali superando la narrazione di una città oltremodo legata al passato.

Articoli più letti

Il patrimonio culturale come motore di sviluppo locale: quali opportunità e sfide?

Il patrimonio culturale, se adeguatamente valorizzato, può rappresentare un motore di sviluppo locale. Mettere la cultura al centro di politiche dedicate allo sviluppo significa puntare ad investire sulle specificità locali, sulle potenzialità delle risorse territoriali, sulle conoscenze, le capacità e il capitale sociale allo scopo di stimolare creatività, innovazione e progresso sostenibile. Le potenzialità del patrimonio culturale sono molteplici, come le sfide da affrontare per garantire strategie di valorizzazione lungimiranti ed efficaci.

Una Call per gli Autori

La rivista è aperta a coloro che ritengono di avere un contributo da offrire al dibattito. La collaborazione avviene promuovendo articoli di carattere puntuale e/o gruppi di articoli coordinati su un tema. I contributi hanno una lunghezza compresa tra quattro e seimila caratteri. Per ogni richiesta di approfondimento: info@dite-aisre.it

Dalla rigenerazione alla rimilitarizzazione delle ex caserme dismesse. Il caso della Caserma Trieste a Casarsa della Delizia

La storia dell’ex Caserma Trieste racconta le politiche atte a riscattare quest’area abbandonata per farne un modello utile a realtà simili. Purtroppo, nel quadro geopolitico grandemente mutato, l’importanza del confine nord-orientale italiano assume un nuovo ruolo e la retrocessione dei luoghi ex-militari alle comunità locali è più così certa.

Distanti ma vibranti. La capacità dei luoghi di adattarsi alla perifericità

In anni recenti molti esponenti del mondo accademico e tra i policy makers si sono schierati contro la narrazione dominante che le zone marginali siano destinate ad un inesorabile destino di abbandono e lenta scomparsa. Esistono in realtà alcuni territori, che abbiamo definito ‘vibranti’, capaci di resistere alla tendenza allo spopolamento adattandosi alla loro perifericità. Comprendere quali siano gli elementi esogeni, o quali le risorse endogene su cui hanno fatto perno, diviene un importante fattore di conoscenza per chi ha la responsabilità di proporre strumenti per promuovere la coesione territoriale e ridurre le disparità territoriali.

I vantaggi economici e sociali del reinsediamento manifatturiero nelle aree urbane

Il reinsediamento manifatturiero nelle aree urbane è da anni oggetto di riflessione e costruzione di politiche pubbliche in diverse metropoli globali. L’insediamento e la crescita di imprese nel campo della manifattura digitale e del nuovo artigianato sono perseguiti allo scopo di contribuire al rilancio del ceto medio correlato a nuovi processi di rigenerazione. Tale tematica chiama in causa il rapporto fra aree urbane e territori produttivi che nel caso di Milano suggerisce nuove forme di divisione del lavoro fra il capoluogo lombardo e il Made in Italy su scala nazionale.