56. Cultura e sviluppo territoriale

Dimensioni della cultura e sviluppo del territorio

L'importanza della cultura nello sviluppo locale è stata ampiamente riconosciuta e vale la pena approfondire la sua natura territoriale per meglio comprenderne il potenziale impatto positivo nelle diverse aree. Le varie prospettive esistenti in tema di cultura, il modo in cui essa influisce sulle performance locali e i canali attraverso i quali questa relazione si esplicita sono importanti oggetti di studio. Le sfide attuali e le possibili evoluzioni della ricerca in questo campo sono elementi fondamentali di cui tenere conto per proseguire in tali ragionamenti

Activate the potential of the cultural and creative sector in non-urban areas

Research and policy traditionally neglected the non-urban cultural and creative sector, leaving it vulnerable. The European project, “IN SITU: Place-based innovation of cultural and creative industries in non-urban areas,” aims to address this situation. Attention is directed not only to traditional economic development matters but also to the social economy and community-based actions that support the life and development of territories. Challenges remain significant but a shift in how we view non-urban regions as sites of creativity and hubs of cultural production is emerging

Culture Based Development & Pro-Circular-Economy Behaviour in India

Cultural capital plays a role in shaping local social capital, which, in turn, influences both consumption and production patterns within the local economy. These dynamics have notable implications for issues like free-riding on public goods, including environmental resources. By using air pollution and gross value added (GVA) as proxies for car usage and the intensity of economic productivity, findings suggest that cultural capital helps reduce free-riding behaviors and fosters a circular economy. This relationship is examined through data from approximately 2,700 individuals in India, utilizing 2014 data from the World Values Survey (WVS)

Cultural Industries, Urban Regeneration, and Territorial Development:The Case of Gwangju, South Korea

The evolving interplay between culture and the urban economy in Gwangju, South Korea, reveals how a city’s historical narrative, high art events such as the Gwangju Biennale, the rise of cultural industries, and urban regeneration can drive economic development. Analysis of qualitative insights, quantitative data, and the city’s political history highlights a distinctive model of culture-led growth in Gwangju, where historical memory, creative sectors, and government support are interwoven to shape its economic and cultural landscape.

L’esperienza di gioco come strumento di trasformazione urbana e sociale 

Il ruolo trasformativo dell'esperienza di gioco nella pianificazione urbana e nel cambiamento sociale è significativo. Il gaming, come fenomeno culturale, può influenzare i comportamenti individuali e collettivi grazie all'interattività e ai meccanismi di apprendimento esperienziale. L'applicazione di questi principi nella pianificazione strategica e urbanistica può facilitare i processi partecipativi e il testing di scenari urbani. Esempi nei settori della mobilità, degli spazi pubblici e della sostenibilità mostrano i vantaggi e le sfide di questo approccio innovativo. L'integrazione del game design nella pianificazione urbana può contribuire allo sviluppo di città più vivibili, resilienti e inclusive, richiedendo un attento bilanciamento tra innovazione tecnologica e bisogni sociali

Articoli più letti

Il patrimonio culturale come motore di sviluppo locale: quali opportunità e sfide?

Il patrimonio culturale, se adeguatamente valorizzato, può rappresentare un motore di sviluppo locale. Mettere la cultura al centro di politiche dedicate allo sviluppo significa puntare ad investire sulle specificità locali, sulle potenzialità delle risorse territoriali, sulle conoscenze, le capacità e il capitale sociale allo scopo di stimolare creatività, innovazione e progresso sostenibile. Le potenzialità del patrimonio culturale sono molteplici, come le sfide da affrontare per garantire strategie di valorizzazione lungimiranti ed efficaci.

Una Call per gli Autori

La rivista è aperta a coloro che ritengono di avere un contributo da offrire al dibattito. La collaborazione avviene promuovendo articoli di carattere puntuale e/o gruppi di articoli coordinati su un tema. I contributi hanno una lunghezza compresa tra quattro e seimila caratteri. Per ogni richiesta di approfondimento: info@dite-aisre.it

Dalla rigenerazione alla rimilitarizzazione delle ex caserme dismesse. Il caso della Caserma Trieste a Casarsa della Delizia

La storia dell’ex Caserma Trieste racconta le politiche atte a riscattare quest’area abbandonata per farne un modello utile a realtà simili. Purtroppo, nel quadro geopolitico grandemente mutato, l’importanza del confine nord-orientale italiano assume un nuovo ruolo e la retrocessione dei luoghi ex-militari alle comunità locali è più così certa.

Distanti ma vibranti. La capacità dei luoghi di adattarsi alla perifericità

In anni recenti molti esponenti del mondo accademico e tra i policy makers si sono schierati contro la narrazione dominante che le zone marginali siano destinate ad un inesorabile destino di abbandono e lenta scomparsa. Esistono in realtà alcuni territori, che abbiamo definito ‘vibranti’, capaci di resistere alla tendenza allo spopolamento adattandosi alla loro perifericità. Comprendere quali siano gli elementi esogeni, o quali le risorse endogene su cui hanno fatto perno, diviene un importante fattore di conoscenza per chi ha la responsabilità di proporre strumenti per promuovere la coesione territoriale e ridurre le disparità territoriali.

I vantaggi economici e sociali del reinsediamento manifatturiero nelle aree urbane

Il reinsediamento manifatturiero nelle aree urbane è da anni oggetto di riflessione e costruzione di politiche pubbliche in diverse metropoli globali. L’insediamento e la crescita di imprese nel campo della manifattura digitale e del nuovo artigianato sono perseguiti allo scopo di contribuire al rilancio del ceto medio correlato a nuovi processi di rigenerazione. Tale tematica chiama in causa il rapporto fra aree urbane e territori produttivi che nel caso di Milano suggerisce nuove forme di divisione del lavoro fra il capoluogo lombardo e il Made in Italy su scala nazionale.