La cultura, la storia, la religione e l’identità sono state riconosciute come fattori chiave nello sviluppo territoriale. Da un punto di vista economico regionale, è interessante analizzare il legame tra cultura e sviluppo locale, dove il territorio funge sia da generatore di cultura sia da mediatore della relazione tra cultura e sviluppo. Tuttavia, il concetto di “cultura” è molto ampio, includendo elementi quali patrimoni tangibili, partecipazione culturale, tradizioni o i cosiddetti settori culturali e creativi. Tra i canali attraverso cui la cultura promuove lo sviluppo economico, il turismo culturale è sicuramente il più riconosciuto, ma ci sono anche meccanismi più intangibili, come la creatività locale e l’identità territoriale, che vale certamente la pena esplorare.
Il patrimonio culturale materiale è forse il primo concetto che ci viene in mente quando pensiamo all’idea di “cultura”. Questo include edifici, monumenti e paesaggi, ma è importante notare come sia portatore anche di fondamentali significati intangibili, testimoniando le tradizioni passate e contribuendo all’identità collettiva (territorio come generatore di cultura). Sebbene il turismo culturale sia il canale più noto attraverso cui ci si aspetta che il patrimonio influisca sullo sviluppo locale, alcuni rilevanti costi socio-economici collegati (ad esempio congestione, inquinamento e criminalità) dovrebbero essere attentamente considerati. E in effetti il patrimonio culturale materiale può agire sulla performance delle diverse aree anche favorendo la creatività e rafforzando l’identità territoriale. In questo caso, il territorio funge da mediatore nella relazione tra cultura e sviluppo locale.
Un’altra prospettiva sul concetto di cultura è quella legata alla partecipazione culturale, che comprende il consumo di beni culturali e il coinvolgimento in attività comunitarie. A questo proposito, si può distinguere tra partecipazione attiva (ad esempio, suonare uno strumento) e passiva (ad esempio, assistere ad un concerto). La prima sembra generare risultati più positivi rispetto alla seconda, tuttavia entrambe portano benefici a lungo termine. Ambienti culturalmente vivaci sono spesso associati a sinergie e flussi di idee, che in effetti contribuiscono alla promozione dello sviluppo locale (territorio come generatore). Non solo, la partecipazione culturale è stata anche direttamente collegata a comportamenti ambientalmente responsabili ed al benessere personale in termini di soddisfazione per la vita. Ultimamente, si è visto come la partecipazione culturale possa essere ampliata attraverso l’uso di tecnologie digitali, che sono in grado di rendere più accessibili i contenuti e di migliorarne la fruibilità per utenti diversi.
Un ulteriore aspetto da sottolineare è quello relativo alla cultura antropologica, che include aspetti intangibili come mentalità, folklore e tradizioni (territorio come generatore). Questi elementi influenzano comportamenti sociali ed economici, come descritto anche da autori classici quali Weber e Bourdieu. Recenti studi hanno esplorato come la cultura antropologica influenzi la produttività e il benessere sociale, evidenziando il ruolo dell’imprenditorialità nello sviluppo economico. Infatti, le norme culturali locali influenzano le intenzioni imprenditoriali (territorio come mediatore), ed è stato dimostrato come contesti più aperti e tolleranti tendano a favorire livelli più alti di imprenditorialità.
Un punto di vista strettamente settoriale sulla cultura riguarda invece i cosiddetti settori culturali e creativi, definiti in vario modo, ma in generale identificabili come basati su valori culturali o espressioni artistiche e che svolgono attività che includono sviluppo, creazione, produzione, diffusione e conservazione di beni e servizi culturali, così come funzioni correlate quali l’educazione. La letteratura esistente evidenzia come questi settori si concentrino nelle grandi città, dove le economie di agglomerazione favoriscono interazioni dirette e opportunità di networking. Le teorie di economia regionale e urbana, attraverso i concetti di costi di transazione e economie di localizzazione, spiegano in parte questo fenomeno, ma anche fattori culturali come il patrimonio storico e la tolleranza giocano un ruolo cruciale. I settori culturali e creativi possono favorire lo sviluppo locale tramite spillover di idee verso altri settori, ma anche coordinando idee e tecnologie innovative e contribuendo così ai processi di cambiamento. Da una prospettiva più strettamente territoriale, è importante considerare come la creatività di questi settori sia radicata localmente, suggerendo come il territorio sia in questo caso un generatore di cultura.
Infine, il patrimonio culturale digitale sta giocando un ruolo crescente, ampliando l’accesso a contenuti culturali e favorendo lo scambio tra produttori e consumatori. La digitalizzazione del patrimonio permette una fruizione più ampia, potenziando tra l’altro il turismo culturale digitale. In questo caso il territorio può in effetti rimanere in secondo piano, a meno che la digitalizzazione non sia integrata in iniziative di rigenerazione urbana. In ogni caso, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione possono essere importanti strumenti di promozione del patrimonio, rafforzando l’identità territoriale e favorendo l’innovazione culturale.
Alla luce di quanto fin qui descritto, è importante identificare le principali sfide attuali e le linee di ricerca più promettenti in questo ambito. Una delle questioni più immediate è la disponibilità dei dati, specialmente a livello sub-nazionale. A livello concettuale, invece, una sfida chiave è tradurre in pratica le politiche suggerite dalla letteratura, poiché lo sviluppo delle caratteristiche culturali richiede una prospettiva di lungo termine, non sempre facilmente adottabile. Nonostante le difficoltà, stanno emergendo temi interessanti, quali la valutazione economica del patrimonio culturale, il legame tra patrimonio e identità territoriale, il ruolo del patrimonio “minore” (non riconosciuto dall’UNESCO ma importante per la popolazione locale) e di quello “controverso” (cioè che non rappresenta i valori della popolazione, come, ad esempio, l’architettura fascista in Italia). Inoltre, lo studio della relazione tra cultura e salute si dimostra promettente e può avere chiare implicazioni per lo sviluppo locale. Nel complesso, il campo di ricerca è in continua evoluzione e assicura di offrire nuove prospettive sui meccanismi, soprattutto intangibili, che legano cultura e crescita socio-economica.