Al primo numero di una testata spetta il compito di fissare i propri obiettivi. Ultima nata fra le riviste dell’Associazione Italiana delle Scienze Regionali, DiTe si pone lo scopo di indagare ciò che di nuovo e importante caratterizza città e territori, con velocità e rigore, a partire da tutti gli strumenti che le scienze sociali mettono in campo per comprendere e prevedere le trasformazioni dei luoghi che abitiamo.
L’avvio della rivista coincide con un momento importante del Paese. Dopo due anni di pandemia e dopo diversi lustri senza crescita, il PNRR può rappresentare un importante fattore di sviluppo per città e regioni che hanno conosciuto nel frattempo importanti processi di polarizzazione e crescita delle diseguaglianze.
Non è un caso che questo primo numero cominci con una riflessione su questo tema con il proposito di aprire un confronto che auspicabilmente ci impegnerà anche in futuro per considerare le implicazioni di un così vasto programma di investimenti.
Entro una prospettiva più ampia e generale, le città e le regioni del paese sono chiamate a dare sostanza a parole d’ordine come sostenibilità, circolarità, de-carbonizzazione. Sono chiamate a rendere concreta la transizione a un nuovo modello economico capace di tenere insieme sviluppo e sostenibilità ambientale, crescita del benessere e inclusione sociale. Di questi temi la rivista vuole essere luogo di discussione e di dibattito, capitalizzando la ricchezza delle posizioni che, dentro e fuori dall’AISRe, sapranno dare il proprio contributo.
La rivista intraprende questo percorso con alcuni tratti che intendono renderla peculiare. La capacità di comunicare con sintesi e precisione è il primo. La comunicazione digitale impone strumenti capaci di arrivare al nocciolo di un problema in tempi rapidi. Contenuti anche complessi possono essere utilmente esposti e condivisi in forme che valorizzino rapidità ed esattezza di pensiero a beneficio di lettori che vogliono acquisire un punto di vista, la sintesi di una ricerca, l’analisi di un provvedimento in un tempo ragionevolmente contenuto.
Il rigore è il secondo aspetto che intende qualificare gli articoli della rivista. La sintesi e la brevità non possono compromettere la solidità della logica interna dei pezzi. L’associazione riunisce per larga parte persone che partecipano al dibattito culturale e scientifico e la solidità degli argomenti non può essere messa in discussione.
La rivista infine è aperta. L’ambizione è di riunire contributi dalla provenienza anche diversa – dalle università alle professioni, dalla amministrazione pubblica ai corpi intermedi – per restituire la molteplicità dei punti di vista e delle posizioni che contraddistinguono il dibattito. Culture e retroterra diversi, dunque, che trovano nella nuova rivista un’occasione di dialogo e di confronto dialettico, poiché non è affatto scontato che su ogni punto vi sia consenso unanime.
La call promossa in questo primo numero è risultato conseguente di questa scelta di apertura: le tante posizioni e sensibilità presenti nell’Associazione e in coloro che ne seguono le attività possono trovare nella rivista un luogo virtuale di dialogo per far crescere il dibattito intorno ai tanti temi che riguardano lo sviluppo di città e territori.
Il mio personale ringraziamento a Roberta Capello che presiede l’Associazione per avermi indicato come direttore della testata e ai membri del comitato di redazione Stefano Casini Benvenuti, Laura Fregolent, Antonella Guida, Antonio Lopes, Vincenzo Santandrea che mi affiancano in questo progetto. Aggiungo i miei ringraziamenti a Eleonora Righetto, segretaria di redazione, il cui aiuto è stato ed è prezioso per l’avvio della rivista.
Ora, l’augurio di buona lettura.
Ezio Micelli
Direttore DiTe