Il Laboratorio Urbano Rigenera è nato il 15 novembre 2013, a Palo del Colle, un piccolo comune di periferia della città metropolitana di Bari, un paese in cui spesso, come in tanti paesi di un Sud qualsiasi, sembrava che nulla potesse succedere.
Quando abbiamo iniziato ci siamo ritrovati davanti a un edificio riqualificato senza un’idea chiara di cosa potesse realmente essere. Avevamo un posto malmesso da trasformare e un ambiente da creare in cui sperimentare nuove forme di gestione e far diventare gli investimenti pubblici e privati un valore aggiunto per una comunità. Avevamo una sola possibilità, quella di lavorare con la comunità condividendo un linguaggio fatto di parole generative, che agiscono, che muovono al cambiamento. Un linguaggio in cui la frase “qui è un deserto” diventa “abbiamo un terreno fertile non coltivato”. Avevamo bisogno di occuparci essenzialmente di tre cose: spazio, tempo e persone. Per questo abbiamo immaginato una gestione divisa in tre capitoli.
Spesso alla domanda sui bisogni si risponde con una necessità materiale e una prospettiva limitata nel tempo e nello spazio: “qui voglio e subito”. Alla domanda sui sogni, invece, lo sguardo va oltre, nasce una tensione verso il futuro. Il “vorrei” ha la prospettiva della speranza, della possibilità di migliorare la propria vita, di un lavoro da poter fare insieme per realizzarlo. Quando il sogno diventa collettivo nella comunità si sprigiona una forza propulsiva, l’entusiasmo diventa azione e le persone si attivano mettendo a valore le loro potenzialità.
Abbiamo da subito offerto spazi fisici e valoriali in maniera gratuita con un solo prezzo da pagare: alzare l’asticella dell’immaginazione e della qualità delle attività o servizi offerti alla comunità. Così, oggi, Rigenera è un progetto condiviso da 48 realtà associative che lavorano in rete e utilizzano gli spazi in co-working. Ma è anche la casa di start up innovative e un incubatore di imprese culturali e sociali.
Cercare una sostenibilità economica continuando a offrire gratuitamente gli spazi a tutti e creare una indipendenza della gestione dai fondi pubblici. Ecco la sfida. La sostenibilità come atto d’amore. Quanto più prezioso diventa il progetto tanto più ci sono le prospettive di una solidità economica che non arricchisce i singoli, ma permette di tenere costantemente la quota di volo del sogno.
Nel 2016 con l’intervento di fondi privati, di due mutui, e fondi pubblici affrontammo un importante investimento per un potenziamento infrastrutturale. Furono creati: una sala eventi, una radio, un bistrot e fu riqualificata tutta l’area esterna. Nacque il festival di comunità, “Rigenera smART city- il festival delle periferie”, che permise di sperimentare l’economia delle relazioni.
Dopo i primi 10 anni ci siamo resi conto della necessità di un cambio di paradigma. L’amministrazione pubblica assume il ruolo non più come committente e il privato come gestore di servizi, ma partner di una bella sfida, la sfida del futuro. Rigenera diventa il primo Laboratorio Urbano in Puglia che cambia le regole e stipula un accordo di Parternariato speciale pubblico – privato di 25 anni + 25, approvato con l’unanimità del Consiglio comunale di Palo del Colle per un valore economico di 860.000 €.
Nel futuro saranno effettuati lavori per rendere green al 100% l’immobile e saranno potenziati tutti gli spazi già esistenti nella struttura in modo tale da offrire un’offerta più varia e qualitativamente più alta. All’interno del giardino sarà creato un quartiere della bellezza. Saranno installati container rigenerati da affidare in maniera gratuita, tramite avviso pubblico, a realtà associative del territorio. Sarà creata una zona per far interagire tramite il gioco bambini e bambine normo dotati e diversamente abili, sarà creata un’oasi della lettura, zona bookcrossing e uno sguinzagliatoio attrezzato.
Essenziale per la vita culturale sarà la creazione di più stagioni tematiche e di generi diversi che possano favorire la nascita di comunità di interesse. Saranno convocate bimestralmente assemblee cittadine in cui immaginare nuovi progetti, nuove idee e nuove strategie da mettere in pratica all’interno della città per raggiungere l’obiettivo comune del miglioramento della qualità vita.
Sarà creata un’app che permetterà alle realtà partner di prenotare gli spazi comuni e le attrezzature del laboratorio urbano in maniera indipendente e gratuita. Saranno inseriti spazi gestiti da altre realtà associative o dall’amministrazione comunale. L’app potrà fornire servizi di prenotazione di biglietti, avrà una sezione news e il calendario di tutti gli eventi realizzati dai partner. Sarà realizzata una piattaforma di fundraising “BIG LOVELY BOARD” con cui le imprese e le persone fisiche potranno investire sulle attività di una o più realtà della rete delle associazioni partner.
La voce della comunità
Tommaso Amendolara – il Sindaco
L’Amministrazione Comunale di Palo del Colle ha ritenuto molto positiva l’esperienza del Laboratorio Urbano Rigenera e ha voluto favorirne – con l’approvazione del Partenariato speciale pubblico-privato (PSPP) – l’evoluzione “naturale” in termini di risposta ai bisogni del territorio. Infatti, riteniamo con convinzione – che ad oggi – il PSPP rappresenti lo strumento che meglio possa adattarsi e plasmarsi alle mutevoli esigenze culturali e sociali di ogni territorio. Non una risposta rigida e ingessata dunque, ma la possibilità di poter fornire sempre nuovi stimoli, attraverso processi di partecipazione e di innovazione sociale, che possano contribuire a consolidare la crescita della nostra città. Uno dei temi di approfondimento è stato dare a ciascuno il tempo che serve per trasformare in azioni una visione condivisa di città, per avere la possibilità di misurare i risultati e per ripetere questo processo. In 25 anni, durata della convenzione che si potrà rinnovare per la stessa durata, si potranno realizzare gli obiettivi condivisi e le azioni strategiche di lungo periodo. Questo, consentirà di rendere solidi e stabili i risultati raggiunti. Un periodo di tempo così lungo permette di liberare le energie positive che in ogni territorio sono presenti, farle interagire tra loro, sottrarle al cappio della breve durata e di qualsiasi forma di condizionamento. Sono tutte azioni che fanno respirare le nostre città e restituiscono fiducia nelle istituzioni e, più di una speranza, di poter concretamente migliorare le nostre comunità.
Leo Maggio – Giornalista
Il senso di comunità che nasce con il laboratorio urbano sta tutto in quelle luci felliniane che si incontrano percorrendo viale della Resistenza. Sono dieci anni che illuminano quel tratto di strada e quelle poche volte che sono rimaste spente lasciano un vuoto, una mancanza spiegata bene da quel buio oltre il cancello. Si, perché la storia di Rigenera è un incrocio di storie e di incontri, di persone, speranze, progetti ed emozioni che, in questo tempo, si sono incontrate all’ombra della grande R Blu.
«L’essenziale è invisibile agli occhi» diceva il Piccolo Principe nel racconto di Antoine de Saint-Exupéry. Ed è bello scoprire come, il senso di quella frase, svela e rivela il percorso di crescita di tanti ragazzi e ragazze che, in questi dieci anni, hanno colto l’essenziale, diventando adulti e maturando scelte di vita e di amore tra le tante iniziative che si sono susseguite in questi anni.
Rigenera è una comunità di persone che si sono incontrate e ritrovate a scambiarsi pensieri, percorsi e riflessioni tra calici di vino, caffè e bicchieri di coca cola. Quante le parole dette, impossibile anche contarle. E, mentre si parlava, le storie delle persone iniziavano ad incrociarsi. Diventavano progetti. E, nella mente e nel cuore, prendeva forma quel pezzo di strada che una comunità decideva di percorrere insieme.
«È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante». Una frase che spiega bene perché Rigenera ha permesso a tanta gente di sperimentare il valore del tempo e dell’amicizia.
Prima di tutto attraverso la cura e l’attenzione, la gentilezza e il sorriso, lo stile e l’armonia: sono questi i capisaldi di un modello di accoglienza e di inclusione che fa scuola, trasformando un laboratorio urbano in una comunità di persone.
Dieci anni che hanno permesso a tanta gente di trasformare il tempo in legami, capitalizzando giorni, ore e minuti per creare emozioni e connessioni sentimentali.
Possiamo dire, allora, che una volta c’erano delle persone. Oggi c’è una comunità che guarda al futuro con un sogno collettivo da realizzare.