Tag: Economia Regionale

Introduzione – Città e territorio: il lascito di Roberto Camagni

Il 3 aprile 2023, il mondo scientifico è rimasto attonito alla notizia della scomparsa di Roberto Camagni, pioniere negli studi dei fenomeni territoriali. La sua scomparsa rappresenta una grande perdita per le scienze regionali, come testimoniano le numerose condoglianze da colleghi di tutto il mondo. Roberto Camagni era noto per le sue nuove idee nel campo dell'interpretazione dei fenomeni territoriali e urbani, contribuendo a formulare politiche adeguate. La sua vasta carriera di ricerca ha dimostrato la sua ricchezza intellettuale e il suo stile di ricerca che coniugava teoria astratta e approccio empirico, basando l'analisi concettuale sempre su una critica costruttiva dei modelli teorici.

Gli elementi intangibili nel legame tra patrimonio culturale e sviluppo locale

Roberto Camagni è noto per la sua abilità nel comprendere, interpretare e spiegare fenomeni territoriali complessi. Ha contribuito in vari settori dell'economia regionale, fornendo quadri concettuali appropriati per contestualizzare gli aspetti territoriali. Il suo lavoro ha identificato e descritto accuratamente le diverse caratteristiche territoriali, promuovendo una comprensione profonda dei fenomeni analizzati. Ha fornito anche stimoli nell’ambito dell’economia della cultura, considerando il patrimonio culturale come parte del "capitale territoriale" e come determinante di sviluppo endogeno. Il suo lavoro ha contribuito all'analisi del patrimonio culturale e influenzerà future ricerche in questo campo.

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Quali scenari di crescita per le regioni Europee grazie alla nuova politica di commercio internazionale?

Negli ultimi anni, il mondo ha attraversato cambiamenti strutturali che sarebbero stati inimmaginabili solo cinque anni fa. La nuova politica commerciale concepita dall'Unione Europea rappresenta una reazione a questi eventi. All’interno del progetto Twin Seeds, grazie a simulazioni di un modello di previsione macroeconomica della crescita regionale, chiamato MASST, è emerso che lo scenario della Nuova Politica Commerciale europea rischia di essere caratterizzato da forte eterogeneità territoriale. In particolare, questa politica rischia di condurre ad aumenti delle disparità di reddito internazionali, più che compensate da riduzioni delle disparità di reddito intra-Paese. La riduzione delle disparità regionali registrata in questo scenario sarebbe tuttavia dovuta al rallentamento delle aree forti, con una conseguente peggior performance complessiva del sistema.

Il doppio lato oscuro del back-shoring

La pandemia da COVID-19 e l'invasione russa dell'Ucraina hanno evidenziato la vulnerabilità dell'Unione Europea alle catene globali del valore, rilanciando il dibattito sul back-shoring per stimolare produttività e occupazione. Il progetto Twin Seeds ha mostrato tuttavia che il back-shoring non ha solo effetti positivi, in quanto può accrescere le disuguaglianze salariali, favorendo i lavoratori qualificati nelle regioni ricche e penalizzando quelli meno qualificati nelle aree svantaggiate. Il risultato è un doppio lato oscuro del backshoring: un peggioramento sia delle disparità intra sia inter regionali. Questo sottolinea la necessità di politiche redistributive in periodi di back-shoring volte a contenere le disparità regionali.

Il nearshoring: un’opportunità per le aree meno avanzate dell’Europa?

La pandemia e il conflitto in Ucraina hanno riacceso il dibattito sulla dipendenza dell'UE dalle catene globali del valore. L'approccio della ”Open Strategic Autonomy” promuove il nearshoring per rafforzare resilienza e competitività, e i dati mostrano che un beneficio di crescita esiste per le regioni coinvolte. Tuttavia, l'impatto sulle disparità territoriali è sfaccettato: nelle regioni a basso costo del lavoro il nearshoring porta una riduzione delle disuguaglianze, mentre nelle aree ad alta automazione tende ad accentuarle. Data l'eterogeneità dei territori coinvolti, le politiche di supporto al nearshoring devono considerare attentamente questi effetti per evitare un ampliamento delle disparità.

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La rivista è aperta a coloro che ritengono di avere un contributo da offrire al dibattito. La collaborazione avviene promuovendo articoli di carattere puntuale e/o gruppi di articoli coordinati su un tema. I contributi hanno una lunghezza compresa tra quattro e seimila caratteri. Per ogni richiesta di approfondimento: info@dite-aisre.it

Perché è opportuno che la manifattura in città torni di moda

Negli ultimi anni, la manifattura urbana ha perso centralità, influenzata da crisi sistemiche e dall’assenza di una visione riformista. Sebbene digitalizzazione e innovazione promettessero una nuova era, il focus è slittato verso la rendita. Iniziative come Milano Certosa District mirano a riportare la manifattura in città tramite hub artigianali, favorendo innovazione e rigenerazione urbana, con ricadute economiche e sociali significative.