L’articolo introduce i contributi relativi i contributi relativi all’analisi della spesa di regioni, comuni, province e città metropolitane, articolata in missioni, così come previsto dalle norme in vigore. I dati analizzati sono relativi agli anni 2021 e 2019. Tutte le informazioni utilizzate sono state acquisite ed elaborate dall’ISTAT.
La spesa delle province italiane, per gli esercizi 2019 e 2021, risulta principalmente concentrata nelle missioni riguardanti la gestione generale dell’ente locale, i trasporti e l’istruzione. Inoltre, nell’intervallo di tempo considerato, si registra un generale incremento delle spese per trasporti e istruzione, a cui si accompagna una diminuzione delle spese generali di gestione dell’ente. L’analisi a livello territoriale mostra comportamenti di spesa abbastanza diversificati, in particolare per quanto riguarda i trasporti e le spese gestionali.
L'analisi della spesa delle città metropolitane sostenuta nel 2021 evidenzia una riduzione nel triennio della spesa per Servizi istituzionali e di gestione della macchina amministrativa e servizi rivolti alla formazione professionale. Nei confronti tra città metropolitane emerge il valore pro capite piuttosto elevato di Genova per i Trasporti e diritto alla mobilità , Firenze per l’Istruzione e il diritto allo studio, Palermo per i Servizi istituzionali, generali e di gestione. Al contrario, a Roma si rileva il valore più basso per i Trasporti e a Catania e Messina per l’Istruzione.
L’analisi della spesa dei comuni sostenuta durante il 2021 evidenzia una situazione molto differenziata a livello regionale. I servizi istituzionali, generali, presentano i valori più alti, seguiti da quelli per la tutela del territorio e diritti sociali. Agli ultimi posti per lo Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente vi sono Veneto e Lombardia, per i diritti sociali/politiche sociali e famiglia vi è la Calabria, mentre per i Trasporti e diritto alla mobilità le ultime posizioni sono occupate dalle realtà locali di Calabria, Sicilia e Puglia.
La rivoluzione alimentare urbana coinvolge sempre più città e territori, con politiche volte a garantire sicurezza alimentare e sostenibilità . Restano però lacune nell’implementazione e nella valutazione di tali iniziative. Multiculturalità e innovazione rurale emergono come temi centrali: l’uso del linguaggio e nuovi paradigmi spaziali evidenziano l’importanza di integrare diversità culturale e rurale e di rivedere il tradizionale dualismo urbano-rurale. Progetti collaborativi e colture alternative, come la quinoa, mostrano il potenziale per valorizzare territori, biodiversità e comunità locali.
La scelta vegana, seguita da oltre 22 milioni di italiani nei consumi plant-based, implica trasformazioni etiche nei consumi, coinvolgendo anche settori come abbigliamento e cosmesi. Tuttavia, l’integrazione sociale del veganismo incontra resistenze culturali, spesso riflesse nel linguaggio. Mentre il mondo vegan adotta termini onnivori per attrarre nuovi consumatori, gli onnivori utilizzano etichette dispregiative per marcare confini. Il linguaggio, dunque, non solo descrive pratiche, ma definisce relazioni e possibilità di integrazione sociale.
L’agricoltura in Oltrepò Pavese è la principale fonte di reddito. Il drastico calo della popolazione degli ultimi decenni, il suo costante invecchiamento e il dissesto idrogeologico hanno portato al dimezzamento della superficie agricola coltivata. Il progetto ATTIV-AREE-Oltrepò (bio)diverso, sostenuto da Fondazione Cariplo, ha sperimentato colture innovative come la quinoa, coltivata in 13 campi sperimentali. I risultati evidenziano sostenibilità ambientale, basso consumo idrico e alta potenziale redditività , coinvolgendo agricoltori in dialoghi e soluzioni condivise.
Il progetto Oltrepò BioDiverso ha attivato un rural network per valorizzare la biodiversità e promuovere lo sviluppo socio-economico nell’Appennino lombardo. Tra il 2017 e il 2020, ha coinvolto 17 Comuni e 19 enti no profit, integrando innovazione agricola, multifunzionalità e strumenti per la coesione territoriale. L’iniziativa ha contrastato lo spopolamento e avviato modelli replicabili di sviluppo rurale sostenibile, rafforzando il dialogo tra aree urbane e interne.
L'importanza della cultura nello sviluppo locale è stata ampiamente riconosciuta e vale la pena approfondire la sua natura territoriale per meglio comprenderne il potenziale impatto positivo nelle diverse aree. Le varie prospettive esistenti in tema di cultura, il modo in cui essa influisce sulle performance locali e i canali attraverso i quali questa relazione si esplicita sono importanti oggetti di studio. Le sfide attuali e le possibili evoluzioni della ricerca in questo campo sono elementi fondamentali di cui tenere conto per proseguire in tali ragionamenti