OCA, l’Osservatorio Casa Abbordabile di Milano metropolitana, affronta il tema di ricerca dell’abbordabilità, traduzione originale in italiano del termine affordability impiegato nella letteratura internazionale. Con abbordabilità facciamo riferimento alla capacità di persone e famiglie di accedere e mantenere un’abitazione in determinati contesti urbani, primariamente in riferimento alla relazione tra costi abitativi e capacità economica garantita dal proprio reddito.
L’attività di ricerca di OCA ha il suo perno nella misurazione dell’abbordabilità, il confronto tra costi per accedere all’abitazione e redditi. L’analisi comparativa delle tendenze di crescita marcata di prezzi e affitti residenziali rispetto alla sostanziale stagnazione di redditi e retribuzioni – soprattutto per le qualifiche più basse – restituisce un aumento serrato della forbice tra costi abitativi e disponibilità economica di persone e famiglie. La forbice tra costi abitativi e redditi-salari ci fa pensare che Milano si stia allontanando dall’essere una città per lavoratori.
I dati elaborati da OCA danno il senso delle criticità correnti nell’accesso alla casa a Milano a fronte delle condizioni offerte dal mercato del lavoro. Ampie categorie di lavoratori a basso reddito della città sono in difficoltà nel trovare casa a costi accessibili. Si tratta di un fenomeno da studiare ed analizzare.
Bologna racconta la storia del turismo contemporaneo. Una storia fatta di politiche che hanno successo nel trasformare le città in destinazioni turistiche di respiro internazionale, ma anche di come il cambiamento, a volte inaspettato, del settore turistico generi velocemente il passaggio dalla fase in cui il turismo è parte di un processo positivo di rigenerazione urbana e riqualificazione del territorio, a quella in cui le città perdono capacità di attrarre popolazione e subiscono le dinamiche, soprattutto sociali, di un’attività che estrae, occupa, e plasma le risorse territoriali locali. Ogni riferimento a Ryanair e Airbnb non è puramente casuale.
Venezia ha introdotto un contributo di accesso per i visitatori giornalieri come tentativo di risposta al fenomeno dell’overtourism. I primi risultati sono stati deludenti, suggerendo che la misura non è sufficiente a ridurre significativamente i flussi. Parallelamente, il fenomeno delle locazioni brevi ha ridotto la disponibilità abitativa per i residenti, aggravando il problema dello spopolamento. Un diverso approccio a queste misure, insieme a una regolamentazione delle locazioni turistiche, contribuirebbe a costruire nuovi equilibri tra turisti e abitanti.
L'introduzione del contributo d'accesso per i turisti a Venezia ha avuto un effetto boomerang, aggravando i problemi esistenti. Questo intervento, pensato per gestire la pressione turistica, si è rivelato inefficace e controproducente. Venezia, simbolo dell'overtourism, ha visto peggiorare il tessuto sociale e produttivo, con disuguaglianze amplificate e residenti penalizzati. La vera soluzione richiede un futuro economico sostenibile e una regolamentazione più rigorosa del settore turistico, superando l'attuale modello predatorio.
La sperimentazione del contributo d’accesso a Venezia, introdotta per mitigare l'impatto del turismo giornaliero, ha suscitato molte critiche e non ha ridotto la pressione turistica. Le polemiche evidenziano come la misura sembri mirata a capitalizzare i flussi turistici piuttosto che limitarli e non affronti i problemi causati dall’aumento delle locazioni brevi, che superano i posti letto dei residenti. La gestione dell’overtourism richiede interventi complessi e a lungo termine, centrati soprattutto sul tema dell’abitare, per contrastare la trasformazione di Venezia in una città esclusivamente turistica.
L’impatto economico del turismo nelle città è significativo. Emergono tuttavia preoccupazioni per gli effetti negativi a lungo termine, come l'overtourism e la diffusione di lavori scarsamente remunerati. Ancora, il turismo rischia di compromettere settori produttivi che letteralmente non trovano spazio nelle nostre città e di allontanare giovani e residenti. Regolamentare i flussi turistici e promuovere innovazione e sostenibilità appare dirimente per una crescita durevole sotto il profilo economico e sociale.