L'analisi dei dati ISTAT sulle spese comunali del 2020 rivela l'impatto della pandemia sulla sanità territoriale. Mentre alcuni interventi sono stati interrotti per la paura del contagio, altri hanno richiesto maggiori risorse. Il PNRR ha avviato riforme attese da tempo, come il DM 77, definendo modelli per l'assistenza territoriale. È cruciale concentrarsi sulla sanità di prossimità, specialmente nelle aree interne. Il concetto di One Health guida le politiche, evidenziando l'interconnessione tra ambiente, salute umana e animale. L'Italia, nonostante un'elevata aspettativa di vita, affronta sfide demografiche. È necessario riorientare le politiche per affrontare le patologie croniche, garantendo la sostenibilità del sistema sanitario.
La pandemia da Covid-19 ha rappresentato un momento di trasformazione, oltre che sul piano sanitario, anche su quello economico e dei comportamenti sociali alcuni dei quali in grado di indurre modifiche, talvolta permanenti. Il fatto di trascorrere molto più tempo all’interno della propria abitazione ha alimentato una nuova domanda abitativa e un maggiore interesse verso quei contesti in grado di offrire una elevata qualità della vita. Pertanto, alcuni territori stanno diventando più appetibili beneficiando di un nuovo equilibrio tra costo dell’abitare e costo del pendolarismo, e dall’altro nelle città potrebbero innescarsi alcuni cambiamenti che potrebbero coinvolgere anche la loro configurazione funzionale.
Sebbene le pandemie siano state un problema ricorrente nella storia, la pandemia COVID-19 presenta alcune caratteristiche mai sperimentate prima. L'essere umano è sopravvissuto a guerre, catastrofi naturali e shock economici, dimostrando sempre capacità di adattamento a nuove situazioni. Come reagiamo alle situazioni emergenti? Come ha reagito la popolazione dei piccoli comuni durante le forti restrizioni? Quali sono stati i comportamenti di resilienza? Esploriamo questi aspetti attraverso una analisi dei contenuti dei messaggi Twitter.
A valle del periodo pandemico, durante il lungo e incerto ritorno alla normalità, è possibile riflettere su quanto le risposte di politica pubblica e le spinte all’innovazione che provengono dalle società locali confermino dinamiche di lungo periodo legate alla capacità istituzionale, alle forme di conoscenza e di apprendimento sociale e alle possibilità innovazione, o quanto esse costituiscano potenziali discontinuità e aperture, preziose per immaginare traiettorie future differenti.
Negli ultimi anni, la manifattura urbana ha perso centralità, influenzata da crisi sistemiche e dall’assenza di una visione riformista. Sebbene digitalizzazione e innovazione promettessero una nuova era, il focus è slittato verso la rendita. Iniziative come Milano Certosa District mirano a riportare la manifattura in città tramite hub artigianali, favorendo innovazione e rigenerazione urbana, con ricadute economiche e sociali significative.
Il reinsediamento manifatturiero nelle aree urbane è da anni oggetto di riflessione e costruzione di politiche pubbliche in diverse metropoli globali. L’insediamento e la crescita di imprese nel campo della manifattura digitale e del nuovo artigianato sono perseguiti allo scopo di contribuire al rilancio del ceto medio correlato a nuovi processi di rigenerazione. Tale tematica chiama in causa il rapporto fra aree urbane e territori produttivi che nel caso di Milano suggerisce nuove forme di divisione del lavoro fra il capoluogo lombardo e il Made in Italy su scala nazionale.
La quarta rivoluzione tecnologica è ormai una realtà, evolvendo a ritmi esponenziali mai registrati in precedenza, comportando grandi vantaggi e drastiche trasformazioni socioeconomiche. Gli investimenti contenuti richiesti dalle nuove tecnologiche permettono non solo ai grandi centri di sviluppo tecnologico ma anche alle aree periferiche di partecipare al cambiamento, con miglioramenti sulla vita sociale. Infatti, anche in regioni perifiche con quote di adozione di robot molto elevati l’effetto sulla crescita locale supera quello rilevato nelle regioni più avanzate.
Lo scenario tecnologico legato alla quarta rivoluzione industriale promette impatti radicali nell’organizzazione dei processi produttivi così come nelle scelte di localizzazione della produzione. Gli studi effettuati dimostrano che il 25% delle imprese esaminate colgono il potenziale delle tecnologie 4.0 sviluppando benefici in relazioni proficue con operatori dell’innovazione a livello territoriale. Inoltre, dalle nostre analisi emerge un ruolo significativo del territorio nei processi di adozione delle imprese. Nei distretti industriali si assiste ad un processo di adozione di quelle tecnologie 4.0 più in linea con la specializzazione produttiva.
La rigenerazione urbana valorizza la connessione tra spazio, comunità ed economia locale, promuovendo la città dei quindici minuti. Artigiani e commercianti, se competitivi e radicati nel tessuto sociale, possono contribuire a quartieri vivaci e sicuri. Tuttavia, la pressione immobiliare e la scarsa interazione con la comunità ne minacciano la sopravvivenza. Politiche mirate devono sostenere attività innovative e specializzate, rafforzando il legame tra produzione, commercio e vita urbana.