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Tag: Percezione dei cittadini

Chi si oppone al commercio internazionale? Costi e benefici percepiti nelle regioni dell’Unione Europea

Negli ultimi 15 anni, il declino dell’integrazione economica globale è stato motivato, oltre che da crisi geopolitiche e pandemia, da una crescente domanda di protezionismo da parte dei cittadini, soprattutto nei paesi più sviluppati dal punto di vista economico. Questo sentimento si è tradotto in un crescente sostegno elettorale per movimenti politici in aperta opposizione all’integrazione economica internazionale. Il progetto TWIN SEEDS analizza le percezioni dei cittadini UE sul commercio internazionale, evidenziando maggiore ostilità tra i lavoratori meno qualificati e variazioni tra gli altamente qualificati in base all’intensità ed alla modalità con la quale la comunità in cui vivono partecipa al commercio internazionale. I risultati sono coerenti con l’idea che l’integrazione commerciale generi i maggiori costi nelle comunità specializzate in fasi produttive meno avanzate, riducendo il benessere di tutta la popolazione, indipendentemente dalla qualifica professionale individuale. I risultati suggeriscono la necessità di politiche redistributive volte a mitigare le disuguaglianze tra gruppi di individui, aumentando il benessere sociale.

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Perché è opportuno che la manifattura in città torni di moda

Negli ultimi anni, la manifattura urbana ha perso centralità, influenzata da crisi sistemiche e dall’assenza di una visione riformista. Sebbene digitalizzazione e innovazione promettessero una nuova era, il focus è slittato verso la rendita. Iniziative come Milano Certosa District mirano a riportare la manifattura in città tramite hub artigianali, favorendo innovazione e rigenerazione urbana, con ricadute economiche e sociali significative.

I vantaggi economici e sociali del reinsediamento manifatturiero nelle aree urbane

Il reinsediamento manifatturiero nelle aree urbane è da anni oggetto di riflessione e costruzione di politiche pubbliche in diverse metropoli globali. L’insediamento e la crescita di imprese nel campo della manifattura digitale e del nuovo artigianato sono perseguiti allo scopo di contribuire al rilancio del ceto medio correlato a nuovi processi di rigenerazione. Tale tematica chiama in causa il rapporto fra aree urbane e territori produttivi che nel caso di Milano suggerisce nuove forme di divisione del lavoro fra il capoluogo lombardo e il Made in Italy su scala nazionale.

Industria 4.0: una opportunità solo per aree avanzate?

La quarta rivoluzione tecnologica è ormai una realtà, evolvendo a ritmi esponenziali mai registrati in precedenza, comportando grandi vantaggi e drastiche trasformazioni socioeconomiche. Gli investimenti contenuti richiesti dalle nuove tecnologiche permettono non solo ai grandi centri di sviluppo tecnologico ma anche alle aree periferiche di partecipare al cambiamento, con miglioramenti sulla vita sociale. Infatti, anche in regioni perifiche con quote di adozione di robot molto elevati l’effetto sulla crescita locale supera quello rilevato nelle regioni più avanzate.

La trasformazione digitale delle imprese e il ruolo del territorio

Lo scenario tecnologico legato alla quarta rivoluzione industriale promette impatti radicali nell’organizzazione dei processi produttivi così come nelle scelte di localizzazione della produzione. Gli studi effettuati dimostrano che il 25% delle imprese esaminate colgono il potenziale delle tecnologie 4.0 sviluppando benefici in relazioni proficue con operatori dell’innovazione a livello territoriale. Inoltre, dalle nostre analisi emerge un ruolo significativo del territorio nei processi di adozione delle imprese. Nei distretti industriali si assiste ad un processo di adozione di quelle tecnologie 4.0 più in linea con la specializzazione produttiva.

Gli artigiani nella città che si rigenera

La rigenerazione urbana valorizza la connessione tra spazio, comunità ed economia locale, promuovendo la città dei quindici minuti. Artigiani e commercianti, se competitivi e radicati nel tessuto sociale, possono contribuire a quartieri vivaci e sicuri. Tuttavia, la pressione immobiliare e la scarsa interazione con la comunità ne minacciano la sopravvivenza. Politiche mirate devono sostenere attività innovative e specializzate, rafforzando il legame tra produzione, commercio e vita urbana.